La produzione

Isoledipensiero Sintetizzatori vintage italiani (2010)

Per ascoltare l’opera: https://www.youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_mlneVh4xnUYPIF9xRoIbqcyJEWHX8CNXg

Isoledipensiero 2

Sintetizzatori vintage italiani (2011)

Questo lavoro – “Isole di pensiero II”,  opera di nove brani – prosegue la ricerca intrapresa con quello precedente, ovvero la valorizzazione di sonorità ottenute mediante l’apporto di rarissimi synth italiani degli anni 70.

Per ascoltare l’opera: https://www.youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_n01YaqRTqlJR2-StTSxeF4uGQGxkA_xe0

Isoledipensiero 3 (2012)

Per ascoltare l’opera: https://www.youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_ng5yeixHZshRchD-3NTTmlfeVtF3RtNaA

Isoledipensiero 4 – In canto (2013)

Opera di musica elettronica articolata in sette episodi, quarta release di ISOLEDIPENSIERO, è fortemente caratterizzata da un sottile equilibrio fra slancio istintivo e razionalità progettuale.
Il compiacente protrarsi ambiguo ed enigmatico di uno sfumato confine tra intelletto e fantasia diventa il tratto stilistico decisivo: quando la dimensione intellettuale rischia di orientare il volgere compositivo verso inopportune derive strutturalistiche, ecco che l’istinto creativo muove imprevedibili pulsioni connesse alla volontà di trasmettere emozioni, fino a spingersi, sempre in modo discreto e controllato, all’adozione di stilemi tipici di una estetica “popolar” anni 70 (Tangerine Dream, Kraftwerk e Genesis i riferimenti piú evidenti).
Sovrapposta a questa sorta di dicotomia, oltre all’integrale utilizzo di materiale sonoro esclusivamente elettronico – caratteristica principale dell’autore impegnato anche in quest’opera  nella riscoperta e valorizzazione di sintetizzatori vintage di  fabbricazione italiana (come da anni) – trovano spazio distesi e lineari vocalizzi di masse corali riprodotti da un vecchio Mellotron. La cifratura timbrica globale viene così arricchita e levigata mediante la  rievocazione dello strumento più naturale a disposizione dell’uomo, la voce, che si intreccia e si contrappone con le imprevedibili e puntillistiche proiezioni articolatorie del weird sound generator.

Per ascoltare l’opera: https://www.youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_niZIuyC6XEzyfjL3k81ufgAyr9ZCAjdSw

Isoledipensiero 5 – Canto di Prog (2014)


L’opera “Isoledipensiero V”, anche sottotitolata “Canto di Prog”, trova la sua cifra in una dimensione timbrico/compositiva ispirata ai colori e alle suggestioni “progressive” grazie all’utilizzo di strumenti che hanno caratterizzato il suono di quest’epoca della storia del rock: l’organo Hammond, il Mellotron, l’Eminent; sintetizzatori quali il minimoog e l’Arp Odyssey; piani elettrici come il Rhodes e il Pianet. Questi strumenti, tutti rigorosamente autentici e d’epoca, vengono affiancati ai già noti set-up tastieristici di fabbricazione italiana che fin dal principio hanno caratterizzato sia l’opera nella sua globalità che lo stile dell’autore. A segnare principalmente questa quinta release di ISOLEDIPENSIERO sono fondamentalmente più anime che interagiscono e convivono: la collaborazione con la violinista Gemma VATIERO (nel brano “string from outer sapce”) ed una dimensione elettroacustica caratterizzata dalla manipolazione di “spettromorfologie” riconducibili ad una indagine sonora di tipo “colto”, tipica della musica elettronica del secolo scorso. Quest’ultima costituisce uno sfondo nel quale possono stagliarsi tempi composti (tipici prog) e intuizioni melodiche anche di matrice popolare.

Per ascoltare l’opera: https://www.youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_mhOPmqDWVSBplGJNb5PUaqLipMLduDIfE

Isoledipensiero 6 – D’istanti (2017)

Per Flauto, Sintetizzatori e dispositivi elettronici. 
Con atmosfere sospese tra elettroacustica, musica cosmica ed elettro pop, «D’istanti» non rinuncia (anzi, se ne avvale come tratto distintivo e caratterizzante) ad una commistione tra l’esplorazione elettronica- anche mediante l’impiego di supporti analogici pre-internet, oltre alle tecnologie digitali più attuali – e l’approccio strutturale alla composizione volto anche al recupero di una sorta di dimensione tonale.
Il titolo incarna infatti il doppio senso «distanti» e «di istanti»: il primo inteso come divario (distanza) tra i vari approcci creativi (anche apparentemente incompatibili fra loro), il secondo volto alla concretizzazione e valorizzazione «di istanti» istintivo/creativi in contrasto sinergico con l’approccio più sistemico/progettuale della pianificazione compositiva nella sua cifra più strutturale, intesa anche come impiego di tecniche legate a manipolazioni di materiali sonori, a trasformazioni e sviluppi tematici che si avvalgono di arcaici processi fiammingo/contrappuntistici.

Flauto: Dario Caradente

Per ascoltare l’opera:https://www.youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_kPNmrih4Gkg38xmSgKqQrPXMXCU3oc7KE

Isoledipensiero 7 – Canto dei pensieri di una mente libera (contaminazione da alcune poesie di Attilio Bertolucci) 2018

Isoledipensiero 7 ha come focus alcune idee di certe poesie di Attilio Bertolucci. I tratti melodici si insinuano intrecciando i versi del poeta parmigiano come liberi pensieri e scaturiscono dall’indagine sulla convivenza segreta fra ciò che le parole dicono, non dicono, contraddicono e il loro canto. Le fasce sonore dalla natura spettromorfologica ora inquieta ora più rassicurante e serena, prodotte e articolate da cangianti commistioni timbriche elettroniche, avviluppano gli spettri dei ricordi e delle emozioni del poeta. Tali contaminazioni, che danno vita a vere e proprie forme variative che si strutturano su temi e armonie costantemente rigenerate, vengono proiettate in giochi di luce visti all’interno di un ambiente celato nella nebbia con sfumature d’ombre e dolce senso ipnotico.

Per ascoltare l’opera: https://www.youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_kQLfgRL5Okjd1jeZYG7ma6YeGmXwlM_fU

Isoledipensiero 8 -Immagina (2020)

Suite di otto brani che vuole essere il mio personale tributo a quei corpi che si sono congedati nell’anonimato a causa del terribile virus denominato Covid 19. Ho voluto dedicare questo contributo al personale medico che non si è risparmiato davanti a questo mostro invisibile – sul quale non è stata fatta ancora totale chiarezza- e a tutti coloro che hanno perso un proprio caro e per i quali “non andrà più tutto bene”.

            Al proliferare di “mosaici sonori” di cui si è riempito il web ho preferito una riflessione isolata e discreta, una silente e pacata disperazione come grido interiore.

            L’opera è stata interamente concepita e realizzata nella solitudine del mio studio privato e gli strumenti utilizzati, quelli riconducibili a gestualità strumentali tradizionali quali le percussioni, le chitarre, gli archi, i fiati ecc., sono in realtà campioni sonori resi disponibili grazie alla tecnologia.

Infatti, nel periodo in cui è stato concepito e realizzato questo concept, è stato imposto un distacco sociale tale da impedire la collaborazione e l’interazione, in presenza, con veri strumentisti; ho quindi dovuto immaginare anche questi, ovvero di essere circondato da  musicisti che suonassero con me.

Per ascoltare l’opera: https://www.youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_lW1SvU4Dbp8UjaDx9AlhynPPOANBijNMc